Segnalazione
Durante la riunione di direttivo dell’Unione Regionale Ligure Alberghi e Turismo che si è svolta il 4 novembre a Genova, la Federazione degli alberghi di Savona, insieme alle delegazioni delle altre province della Liguria, ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione del territorio, e in particolare di istituzioni e sindaci, sul problema dell’affitto una tantum di appartamenti arredati.
Il problema
Quello che si verifica è una situazione spiacevole per gli addetti al settore alberghiero, perché ne mina l’attività tramite l’adozione di concorrenza sleale. In pratica accade che privati cittadini in difficoltà economiche affittano sempre più di frequente (e non in modo occasionale come era “concesso” inizialmente) camere nella propria casa, esattamente come se fosse un albergo. Il problema, tuttavia, è che non si tratta di alberghi e quindi non è garantito il rispetto delle regole fiscali, previdenziali, lavorative, igieniche e di sicurezza. Quest’abitudine, aiutata anche da siti internet di prenotazione di alloggi, è aumentata sempre più, fino a diventare una realtà che fa concorrenza alle strutture vere e proprie e che quindi deve sottostare a norme e controlli. I presidenti delle federazioni alberghiere della regione, quindi, hanno deciso di rivolgersi ai sindaci affinché prendano in considerazione il fenomeno e cerchino di limitarlo o regolarlo (non ci sono nemmeno le licenze), supportati dalle stesse federazioni e dal materiale da esse raccolto.
Planimetria catastale e altri documenti per mettersi in regola
Per continuare a esercitare legalmente l’attività di affittacamere, i proprietari degli appartamenti o delle stanze dati agli ospiti devono:
- Portare nel proprio Comune una dichiarazione con allegata la planimetria catastale degli immobili affittati (il disegno tecnico in pianta depositato presso l’Agenzia del Territorio), il documento che certifica l’impianto elettrico e l’assicurazione di responsabilità civile.
- Portare in Regione gli stessi documenti, con in più i requisiti minimi definiti dagli standard di qualità dati dalla legge della regione.
- Tenere un registro delle presenze (chi prende in affitto la stanza o l’appartamento) e comunicarle periodicamente all’Osservatorio Turistico Regionale.
- Come disposto dalla legge di Pubblica Sicurezza, accreditarsi in Questura, accedere al suo sistema informatico e comunicare ogni giorno i dati delle persone ospitate.
La mancata osservanza dei primi due punti comporta la comminazione di sanzioni amministrative, mentre dal non rispetto della legge di Pubblica Sicurezza derivano conseguenze penali, poiché la permanenza nel territorio di persone non conosciute dalle autorità rischia di causare problemi di sicurezza e ordine pubblico.